Ho appena letto il tuo articolo e purtroppo concordo su molte cose.
Del resto, storicamente, non è neanche la prima volta che il mondo del whisky vive una simile situazione.
Mi ricordo della storia del Whisky di Campbeltown agli inizi del secolo, da prima il miglior whisky di tutta la Scozia, per terminare nella fase calante (quando i compratori erano superiori all'offerta) come il "Whisky che sa di pesce" (perchè usavano pure le botti ex-aringhe pur di vendere whisky).
Ieri mi è arrivata la richiesta x prenotare il Nuovo Highland Park ed. limitata (15 yo) della serie mitologica.
Richiesta (per noi enoteche) 140 euro.
Se lo prendessi, anche se ho avuto sempre ricarichi modesti lo dovrei vendere ad almeno 190/200 euro !!
Chi se lo compra un HP 15yo a 190/200 euro ???
E la stessa cosa sta succedendo sempre più spesso.
Insomma i prezzi aumentano vorticosamente e la qualità scende.
E purtroppo gli appassionati, nuovi o vecchi che siano, hanno poca (per non dire nulla) voce in capitolo.
Anche per quello negli ultimi tempi ho trovato molti più stimoli ad occuparmi di Rum, malgrado sia da sempre appassionato di whisky.
Oppure mi diverto ad andare a ricercare le vecchie edizioni ancora invendute nei maggazini degli importatori (come da Sarzi l'altro giorno a Milano) dove ancora si trovano ottimi whisky a prezzi umani (finchè durano) come ho scritto ultimamente sul blog.
Con tutto quello che sta succedendo in Italia, la qualità e il prezzo del whisky non è certo una priorità, però per un appassionato è sempre triste.