da Lorenzo_P
mar apr 12, 2016 11:06 pm

L'ossimoro è dovuto alla seguente degustazione che riguarda (indovinate un po') il "di moda" Compass Box "The Peat Monster".

Come si evince dall'infografica qui sopra questo è un "blended malt", imbottigliato a 46° e frutto di un blend di vari single malt (in buona parte torbati) con una notevole percentuale di Laphroig, Ledaig, Ardmore e Caol Ila. Meglio non andare oltre perché tipicamente andrò a dire qualcosa un tanto al chilo e salterà fuori Bob a bacchettarmi

Non disquisirò sulla petizione in merito alla trasparenza che è stata lanciata proprio da Compass Box, perché quanto sopra (l'infografica), cioè il dichiarare cosa e quanto (e magari anche l'età) è contenuto nella bottiglia è.. fuorilegge.
Un controsenso a mio parere, un blender od una distilleria se volessero, dovrebbero essere liberi se dichiarare età e percentuali contenute nel loro prodotto. Così come sarebbe bello fossero obbligati ovunque a dichiarare se è filtrato o meno ed idem se colorato o no..
Detto questo la bottiglia in mio possesso non è di ultimo grido essendo il batch 10.10 (presumibilmente risalente ad Ottobre del 2010), infatti la grafica è meno "chic" e più sobria di quella che trovete in bella mostra sul sito di Compass Box. In ogni caso non sono molto influenzabile in quanto non gnosco nè Ardmore e nemmeno Ledaig, non avendo ancora avuto occasione di provarne.. Mea culpa.
N: Fragrante, il mostro è gentile, non particolarmente aggressivo ma mostra di avere una buona corazzatura; la torbosità è media virante al leggero, non troppo medicinale e tendente all'erbacea, con una buona dose di mare.
Un mix di pesce affumicato (sgombri), note citriche (più verso il cedro che il limone), spezie (curry/zafferano), vaniglia e poi il fumo di un fuoco da campo in riva al mare. Alcol non pervenuto, rimane tutto molto delicato e soffuso, questo probabilmente anche grazie alla gradazione del 46%.
P: leggermente acre, braci di un camino quasi spento, torna la nota citrica; mi aspettavo un whisky un po' più secco a giudicare dal naso, invece è dannatamente morbido se non quasi oleoso, dolce e fresco da bere; l'imbocco è un riuscito mix di spezie dolci (tipo curry) ma anche vaniglia ed un che di pera o mela (facciamo nashi e non se ne parli più).
C'è una parte da ex bourbon fruttata/vanigliata con anche un qualcosa di albicocche e mango candito, che ben si fonde con la parte affumicata, che però al contrario del naso ha un incipit un poco medicinale e di legno bruciato, terribilmente ben integrata con il resto del boquet.
F: torna il fumo da campo, ma in lontananza, si sente di più il lato fruttato (pere sciroppate con vaniglia). Finale da medio tendente al breve.
Di Compass Box fino ad ora ho assaggiato solo un Flaming Hearth (la 10ma edizione), mi aveva molto colpito (tanto che *cough* nè è comparsa una boccia in collezione, anche se del 15th Ed.). E ripensando all'ultimo ring of malt direi che grazie al buon Bob finirà che zapperò su anche una boccia di Spice Tree.. slainté!
Questo Peat Monster è un mostro molto gentile, al punto che mi fa pensare che vi sia una buona percentuale di torbati con una più che discreta età di invecchiamento (davvero è troppo "morbido"!), in quanto risulta complesso ma l'affumicatura è lungi dall'essere molesta o troppo invadente, come invece avverebbe in 'torboni' giovani; tutt'altro, è lì, ben integrata e strutturata.. 10/10 would buy again, specialmente con un prezzo attorno ai 50€; hai voglia.. il Flaming è eccellente ma il Q/P sta qui!!
Ultima modifica di Lorenzo_P il gio apr 14, 2016 9:54 pm, modificato 1 volta in totale.