Facci sapere cosa hai degustato o se sei d'accordo con le note degli altri amici del forum
da gppmalts gio feb 02, 2012 10:20 pm
angelshare ha scritto:Se non la trovi più è sicuro che qualcuno del forum te l'ha ciuffata sfruttando l'informazione...punto su GP

errato!!
l'avevo gia acquistata spendendo qualcosina in meno....

" le cose migliori della vita o sono illegali o sono immorali o fanno ingrassare" G.P. Wilde
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da LeCarovaniere mar feb 21, 2012 6:22 pm
Ieri il "prode" Serge Valentin ha recensito, tra i tanti, anche questo Laphroaig dandogli 89 punti.
Ma non è questa la notizia di rilievo !
Di rilievo c'è il fatto che nella recensione ammette candidamente : "Questo Laphroaig, sicuramente ottimo già da ora è destinato a migliorare durante l'affinamento in bottiglia. Più tempo passerà in bottiglia, più buono diventerà"

E infatti, come ci è capitato spesso di riportare, anche noi siamo convinti che i SM, proseguano un suo percorso di affinamento una volta messi in bottiglia. E siamo oltremodo convinti che questo affinamento sia molto più marcato nei malti invecchiati in botte di sherry, rispetto a quelli in ex-barboun. Importante (sempre per noi) è che il whisky sia messo in bottiglia alla gradaziona naturale di botte.

da Hal9000 gio feb 23, 2012 11:21 am
Ciao.
Per l'affinamento in bottiglia, concordo. Non vedo, però, perché il discorso debba essere ristretto alla gradazione naturale. I trenta anni di affinamento (di cui Valentin parla talvolta nei suoi posts per i cask strength) possono tranquillamente essere ridotti a dieci per i 46%. Per la mia esperienza, bottiglie da sherry casks di Macallan, Glenrothes, Glen Grant a 46 %, aperte dopo una decina d'anni dall'imbottigliamento, hanno mostrato un corpo e una struttura non facilmente riscontrabili in espressioni equivalenti ma aperte in prossimità dell'imbottigliamento. Concordo anche per la peculiarità dei sherry casks: imbottigliamenti da botti più "neutre" hanno mostrato un labile confine fra affinamento e impoverimento, e sono risultati ideali per i consumatori saltuari.
Ciao
Luca

Luca
da I love Laphroaig gio feb 23, 2012 11:34 am
Hal9000 ha scritto:Per l'affinamento in bottiglia, concordo.

Personalmente non ho certezze.
Alcuni malti - molti, i più semplici - più che evolvere lentamente degradano.
Altri malti subiscono lo shock dell'imbottigliamento, dopo 6 mesi si riprendono e poi rimangono più o meno uguali per anni.
In tutti i casi (ed è un mio giudizio) la permanenza del distillato nel vetro per decine di anni non porta a nulla di buono.
La controprova (o la smentita) non sono semplici da attuare. Se confronto un Laphroaig 10 anni di oggi con uno imbottigliato negli anni '80 sono diversi semplicemente perchè il new make e soprattutto le botti sono assai cambiate, non per la permanenza in bottiglia del secondo.
Se compro oggi due bottiglie di Laphroaig 10 anni, una la assaggio subito e una la assaggio tra 20 anni, beh diventa dura mettere nero su bianco le note di degustazione (non essendo professionisti) per un confronto affidabile ed in ogni caso noi tra 20 anni saremo molto cambiati (anche qui vale la regola del lento degrado, sigh!). Servirebbe la macchina del tempo...
Tanto per fare confusione, in questi giorni ho assaggiato il Highland Park Tartan che rilasciamo sabato ad Ospitaletto, me lo ricordavo molto floreale e light, quasi da aperitivo, invece è cambiato tantissimo (non posso anticipare).
Chi ha ragione? Bisogna provare, provare, provare, provare, provare, provare ....

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da LeCarovaniere gio feb 23, 2012 11:55 am
E per questo che sono chiamate "teorie", perchè è molto difficile dimostrarne la veridicità. Infatti è proprio provando che uno giunge a certe conclusioni.

mi piace ripetermi e riportare gli esempi delle distillazione della frutta in Alsazia, dove vengono lasciate (le acquaviti) diversi anni ad affinare in vetro prima di essere messe in commercio. Forse loro potrebbero avere qualche certezza in più.
Sui 40% vol rispetto ai cask strenght è una questione di "prove appunto".
Mi è capitato di aprire vecchie bottiglie da 40/43% e di trovarle scariche di corpo, come annaquate. Ovviamente spesso dipende dal tappo, da come è stata conservata la bottiglia, ecc... ma in generale ritengo che quelle a gradazione naturale possano restitere meglio all'usara del tempo.
Sul perchè il wehisky invecchiato in botte di sherry subisca un affinamento migliore nel tempo (una volta messo in bottiglia) posso solo fare delle ipotesi.

da angelshare gio feb 23, 2012 12:36 pm
Infatti metterei insieme quello che dice Claudio e il resto. Lasciando da parte i chill filtered.
I "diluiti" appena messi in bottiglia solitamente sono ancora slegati (qui ho diverse prove alla teoria, tanto che un paio di volte ho detto "ma che ho comprato" e poi per fortuna dopo qualche settimana mi sono tranquillizzato). A gradazione piena questa cosa l'ho sentita meno, ma c'e' da dire che comunque subiscono qualche shock e magari pure loro si devono riprendere.
Ne ho parlato anche col Righi e lui ha la teoria di Francesco che e' anche di Serge e di Samaroli e sostiene appunto un cambiamento in bottiglia dovuto anche a quel po' d'aria che sta nel collo della bottiglia. Io pensando alla natura dell'oloroso, a cui viene fermata presto la fermentazione e che gode delle ossidazioni (al contrario del Fino) posso ipotizzare che qualche evoluzione nelle tracce contenute nel distillato possano godere appunto di queste micro ossidazioni.
Teniamo presente che comunque botti di sherry come si deve (vere e con qualche decina di anni di lavoro alle spalle) sono veramente poche e spesso vengono colorate...

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da LeCarovaniere gio feb 23, 2012 7:11 pm
Hal9000 ha scritto:In effetti ho notato che questo è un argomento che divide abbastanza e non c'è uniformità di vedute.

Per chi volesse approfondire il Valentin pensiero sull'argomento:

http://www.maltmaniacs.net/e-pistle-200 ... aturation/


Interessante, non l'avevo mai visto.
Comunque tre cose in particolare mi sono "saltate all'occhio":
1- Anche lui cita il modo di pensare in proposito di Silvano Samaroli
2- Anche lui, da buon Francese, porta l'esempio delle acquaviti dell'Alsazia che vengono lasciate per molti anni ad "Invecchiare" in damigiane di vetro prima di essere messe in bottiglia e commercializzate.
3 - Cosa nuova a cui non avevo mai pensato : Se è vero che il whisky in bottiglia non influenza il sapore, perchè dopo 25/30 anni se prendiamo 2 bottiglie uguali della stessa partita (magari 2 Singla cask e le assaggiamo entrambe confrontandole) le troviamo di sapore completamente diversi tra loro ??? Se l'affinamento in vetro non esiste entrambe dovrebbero avere lo stesso sapore, o no ???

PS : Lui può ! Io è già un miracolo che riesco ad assaggiare un whisky imbottigliato 30 anni fà, figuriamoci se riesco ad asaggiarlo da 2 o 3 bottiglie diverse !!

da marco77 gio feb 23, 2012 7:36 pm
LeCarovaniere ha scritto:Se è vero che il whisky in bottiglia non influenza il sapore, perchè dopo 25/30 anni se prendiamo 2 bottiglie uguali della stessa partita (magari 2 Singla cask e le assaggiamo entrambe confrontandole) le troviamo di sapore completamente diversi tra loro ??? Se l'affinamento in vetro non esiste entrambe dovrebbero avere lo stesso sapore, o no ???

Dovresti assaggiare quelle due bottiglie subito per essere certo che siano identiche e poi ri-assaggiarle 25/30 anni dopo e valutare eventuali differenze...
Poi tu parli di affinamento, ma (se ci fosse variazione) potrebbe anche essere degrado,chissà... Sembra la storia del gatto di Schrödinger ;)

Let’s keep it fun; whisky’s no serious matters (unless you have to make a living out of it, or if you down way too much of it). Serge Valentin
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