Facci sapere cosa hai degustato o se sei d'accordo con le note degli altri amici del forum
da propofol1977 dom nov 20, 2016 9:56 am
Ciao a tutti,
volevo avere qualche informazione sui distributori indipendenti...
Non ho capito bene cosa fanno, acquistano malto dalle distillerie più famose e poi continuano le altre fasi? O comprano whisky e seguono solo la fase invecchiamento magari in botti diverse?
O fanno altro?

Quali sono i piú quotati distributori indipendenti?

Grazie
da Davide V&M dom nov 20, 2016 6:36 pm
Ciao,

innanzitutto si chiamano "imbottigliatori indipendenti" (la distribuzione è una fase prettamente commerciale/logistica, ed ogni paese ha un suo distributore, autorizzato a importare il prodotto e appunto distribuirlo).

Gli IB possono:
-comprare botti appena riempite di distillato nuovo e lasciarle maturare.
-comprare botti la cui maturazione non è ancora completa e decidere di modificarla intervenendo sul tipo di botte (sostituendola)
-comprare botti la cui maturazione non è ancora completa e detenerle fino al momento in cui saranno pronte per essere imbottigliate.
- comprare botti la cui maturazione è completa e sono pronte ad essere imbottigliate.

- Imbottiglia il prodotto decidendo se tenerlo a gradazione piena o se ridurlo (non entro nel merito del perchè ridurre dato che ognuno ha i suoi motivi).

Normalmente (imho) di un imbottigliatore ci si affeziona per il suo stile di selezione: ognuno ha il proprio naso ma è facile identificare lo stile e i gusti di ogni IB, oltre alla possibilità di imbottigliare prodotti non scontati, malti più rari, o accoppiamenti malto/botte non canonici che permette, magari, di assaggiare cose mai provate prima.

In italia i marchi sono tanti: noi (Valinch & Mallet), Silver Seal (ex Sestante) di Max Righi, Moon Import, Wilson & Morgan (marchio di Rossi & Rossi), Hidden Spirits di Andrea Ferrari, lo stesso whiskyclub italia, Angel's share di Davide Terziotti, gli imbottigliamenti del MWF, se torniamo indietro nel tempo ci sono i grandi selezionatori del passato come Bonfanti, Zagatti, Samaroli, Giaccone, Nadi Fiori etc

Nel mondo ci sono i mostri: Gordon Macphail, e Hunter Laing i due più grandi per numero di botti.
Douglas Laing, Duncan Taylor, Signatory, la Scotch Malt Whisky Society, Cadenhead.
I tedeschi: Jack Wiebers Whisky World, Malts of Scotland, Whisky Warehouse n°8, Whiskyfassle
A caso altri: The creative whisky company (David Stirk), Lady Glen, Pearls of Scotland, Acorn (giapponese), Blackadder e altri!

:marameo: :haker:
da propofol1977 dom nov 20, 2016 8:43 pm
Davide V&M ha scritto:Ciao,

innanzitutto si chiamano "imbottigliatori indipendenti" (la distribuzione è una fase prettamente commerciale/logistica, ed ogni paese ha un suo distributore, autorizzato a importare il prodotto e appunto distribuirlo).

Gli IB possono:
-comprare botti appena riempite di distillato nuovo e lasciarle maturare.
-comprare botti la cui maturazione non è ancora completa e decidere di modificarla intervenendo sul tipo di botte (sostituendola)
-comprare botti la cui maturazione non è ancora completa e detenerle fino al momento in cui saranno pronte per essere imbottigliate.
- comprare botti la cui maturazione è completa e sono pronte ad essere imbottigliate.

- Imbottiglia il prodotto decidendo se tenerlo a gradazione piena o se ridurlo (non entro nel merito del perchè ridurre dato che ognuno ha i suoi motivi).

Normalmente (imho) di un imbottigliatore ci si affeziona per il suo stile di selezione: ognuno ha il proprio naso ma è facile identificare lo stile e i gusti di ogni IB, oltre alla possibilità di imbottigliare prodotti non scontati, malti più rari, o accoppiamenti malto/botte non canonici che permette, magari, di assaggiare cose mai provate prima.

In italia i marchi sono tanti: noi (Valinch & Mallet), Silver Seal (ex Sestante) di Max Righi, Moon Import, Wilson & Morgan (marchio di Rossi & Rossi), Hidden Spirits di Andrea Ferrari, lo stesso whiskyclub italia, Angel's share di Davide Terziotti, gli imbottigliamenti del MWF, se torniamo indietro nel tempo ci sono i grandi selezionatori del passato come Bonfanti, Zagatti, Samaroli, Giaccone, Nadi Fiori etc

Nel mondo ci sono i mostri: Gordon Macphail, e Hunter Laing i due più grandi per numero di botti.
Douglas Laing, Duncan Taylor, Signatory, la Scotch Malt Whisky Society, Cadenhead.
I tedeschi: Jack Wiebers Whisky World, Malts of Scotland, Whisky Warehouse n°8, Whiskyfassle
A caso altri: The creative whisky company (David Stirk), Lady Glen, Pearls of Scotland, Acorn (giapponese), Blackadder e altri!

:marameo: :haker:


Ciao, dirti che sei stato esaustivo è poco! :D

Grazie...

Ma ovviamente nel caso gli IB non intervenissero in nessuna fase, tipo comprano, completano la maturazione e imbottigliano, mettono sul mercato un whisky identico a quello d'origine?
E se cosi fosse, dovrebbe costare meno?
Ultima domanda, ma tutte le eventuali modifiche apportate sono descritte?

Grazie ancora!
da Biscolino dom nov 20, 2016 11:25 pm
propofol1977 ha scritto:
Ciao, dirti che sei stato esaustivo è poco! :D

Grazie...

Ma ovviamente nel caso gli IB non intervenissero in nessuna fase, tipo comprano, completano la maturazione e imbottigliano, mettono sul mercato un whisky identico a quello d'origine?
E se cosi fosse, dovrebbe costare meno?
Ultima domanda, ma tutte le eventuali modifiche apportate sono descritte?

Grazie ancora!

Dopo arriva il diretto interessato a dirtelo meglio, ma sulla prima domanda la risposta é che se l'IB non tocca niente e imbottiglia diretto, allora il risultato non é esattamente la bottiglia OB ufficiale, perché quella é ottenuta da un blend di piú botti, ma sarebbe grosso modo equivalente ad un Single Cask della distilleria stessa.

Facendo cosí, tuttavia, l'IB cosa ci guadagna? Non come soldi, ma come immagine personale? E' ovvio che se la stessa cosa la trovi dalla distilleria a prezzo inferiore, allora chi te lo fa fare di comprare dall'IB? Quello che fanno loro é proprio andare a selezionare una botte che abbia qualcosa di unico: una maturazione anomala, un retrogusto inaspettato, ecc.... in questo modo, anche imbottigliando subito, andranno ad offrirti comunque un prodotto unico.

Cosí al volo mi viene in mente il Samaroli Macallan Coilltean di qualche anno fa che aveva una nota spiccatamente salata al palato: in quel caso Samaroli era riuscito a scovare una botte (bevibile e di ottimo livello) con questa caratteristica molto particolare a renderla unica.

Altrimenti l'B potrebbe puntare sull'unicitá della distilleria: V&M stesso ha ad esempio tirato fuori un Caledonian 29 anni o un Port Ellen 32 anni, cioé bottiglie provenienti da distillerie che non esistono piú. Altre volte puó essere una botte proveniente da una distilleria che altrimenti non vende sul mercato col suo nome (quelle che producono solo per i blend, ad esempio). Oppure c'é chi come Samaroli si cimenta in blend fatti con botti da lui stesso scelte e miscelate.

Insomma, é tutto interesse dell'IB poter proporre (sia scegliendo le botti, sia mettendo mano alla loro maturazione) qualcosa di unico e che faccia sbavare noi fieri alcolizzati.

Per quanto riguarda la seconda domanda, lascio la patata bollente del chi puó fare o scrivere cosa al diretto interessato...

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da Davide V&M lun nov 21, 2016 11:08 am
Biscolino ha scritto:
propofol1977 ha scritto:
Per quanto riguarda la seconda domanda, lascio la patata bollente del chi puó fare o scrivere cosa al diretto interessato...


Dipende.
Nel senso: noi indichiamo l'ultima botte in cui è stato il distillato, e, in caso, spieghiamo vita morte e miracoli di quello che c'è stato in mezzo (chi ha avuto modo di conoscermi sa che non mi limito in quanto a spiegazioni su ogni botte nostra!).

Altri invece spiegano se è un finish o una maturazione completa (guarda il balvenie triple cask per esempio). Generalmente direi che gli indipendenti indicano l'ultima botte, e al max su sito o di persona ti indicano cosa c'era nel mezzo.

Non è una questione di segreti, figurati, è più una questione di... spazio sull'etichetta! :1hahaha:

Rimane un elemento su cui non sono d'accordo ovvero: anche un IB imbottigliasse una botte senza cambiare il legno (cosa tutt'altro che rara), non si può paragonare il prodotto con l'equivalente della distilleria. Il grado alcolico cambia e ogni botte ha le sue caratteristiche uniche quindi è materialmente impossibile trovare un single cask identico ad un OB.

Esempio pratico nel nostro range è il South Shore Islay malt 8 anni: confrontato con il suo analogo 8 anni da distilleria, è molto simile (e ci credo, 8 anni mica 28!) ma cmq chiaramente diverso e "unico".

:slainte:
da Biscolino lun nov 21, 2016 1:55 pm
Davide V&M ha scritto:Rimane un elemento su cui non sono d'accordo ovvero: anche un IB imbottigliasse una botte senza cambiare il legno (cosa tutt'altro che rara), non si può paragonare il prodotto con l'equivalente della distilleria. Il grado alcolico cambia e ogni botte ha le sue caratteristiche uniche quindi è materialmente impossibile trovare un single cask identico ad un OB.

Esempio pratico nel nostro range è il South Shore Islay malt 8 anni: confrontato con il suo analogo 8 anni da distilleria, è molto simile (e ci credo, 8 anni mica 28!) ma cmq chiaramente diverso e "unico".

:slainte:

Ah, ovvio, ogni botte è diversa, quindi non puoi beccare due imbottigliamenti uguali a meno che non siano esattamente della stessa botte. Quello che intendevo io era invece che, se imbottigli senza toccare niente e senza nemmeno spostare la botte dalla warehouse della distilleria, allora il tuo prodotto formalmente è come un single cask OB. La distilleria poteva prendere quella botte e, anziché venderla a te, rilasciarla come suo Single Cask non filtrato. In questo senso li chiamo "uguali".

Poi questo di solito non succede mai perchè:
- l'indipendente cerca la chicca, non la grande distribuzione, quindi se sceglie una botte è sempre perchè ha una sua unicità
- alla distilleria di solito non interessa fare rilasci numerati da veramente poche bottiglie (<400) se non per rare occasioni annuali (i festival o qualche anniversario). A loro conviene comunque mescolare qualche botte e fare un rilascio da qualche migliaio di bottiglie da far pagare a caro prezzo.


Davide, toglimi però una curiosità sulla questione delle etichette: non ci sono distillerie che comunque ti obbligano ad etichettare come dicono loro? (intendo lasciandoti quindi poca libertà o spazio per le tue note)
Mi viene in mente ad esempio GlenDronach che, se non ricordo male, vuole comunque la sua etichetta e la sua grafica anche per le botti vendute agli IB. Il 12 anni del Whiskyclub non ha mica l'etichetta e la bottiglia diverse per quel motivo?

Immagine
da Davide V&M lun nov 21, 2016 9:35 pm
eh esistono si!

diciamo che dipende chi è l'IB che acquista la botte e dove la prende... c'è anche un discorso da fare su IB che lavorano su livelli di approvvigionamento diverso: quelli di primo livello, secondo e terzo. Non si parla di qualità ma di livello nella "filiera" delle botti: noi abbiamo fornito e forniamo botti anche ad altri marchi, ovviamente non diremo mai chi, quali e cosa!

Gli imbottigliamenti dedicati da distilleria sono una cosa diversa, vedi il glendronach e il kilchoman whiskyclub: lì è la distilleria direttamente che fa un prodotto a proprio marchio dedicato ad un soggetto terzo che ha (ovviamente) scelto proprio quella botte fra le altre.

Anche gli IB fanno imbottigliamenti dedicati a terzi, vedi signatory per LMDW, Wieber per Monnier etc

Ne faremo anche noi un giorno (quando saremo cresciuti)... fingers crossed!

:haker:
da CaskStrength mar nov 22, 2016 12:10 am
Davide V&M ha scritto:Dipende.
Nel senso: noi indichiamo l'ultima botte in cui è stato il distillato, e, in caso, spieghiamo vita morte e miracoli di quello che c'è stato in mezzo (chi ha avuto modo di conoscermi sa che non mi limito in quanto a spiegazioni su ogni botte nostra!).

Altri invece spiegano se è un finish o una maturazione completa (guarda il balvenie triple cask per esempio). Generalmente direi che gli indipendenti indicano l'ultima botte, e al max su sito o di persona ti indicano cosa c'era nel mezzo.

Non è una questione di segreti, figurati, è più una questione di... spazio sull'etichetta! :1hahaha:
Ciao Davide, approfitto anche io della tua esaustività per porti un quesito...

Premesso che già avevo sentito della possibilità di cambiare botte ad un distillato durante la sua parabola di maturazione e visto che, da quanto hai scritto, ciò che conta per l'etichetta in ottica IB è l'ultima botte... poniamo che un IB prenda due botti ex Bourbon e ne vuoti il contenuto in un'unica botte ex Sherry (tipo una butt da 500 l.), poi lasci lì a maturare ulteriormente e dopo un po' imbottigli... può comunque scrivere "Single Cask" in etichetta visto che l'ultima botte è una sola, anche se il contenuto è di fatto un vatting di due "precedenti" botti più piccole? E' un esempio solo teorico, quello che ho fatto, o succede anche nella pratica?

Parlando in generale e al di là dell'ipotesi di cui sopra, comunque, quando si gusta un single cask credo che psicologicamente (o "poeticamente") ci si figura di bere un distillato che è sempre stato in una ed una sola botte (cosa tutt'altro che rara, come scrivi tu stesso), invece che immaginarne i viaggi da un cask all'altro... e se legalmente è lecito chiamarlo single cask, alla prova dei fatti proprio così single non è (o non è detto che sia...)

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)
da Davide V&M mar nov 22, 2016 1:22 am
non è che conti solo l'ultima botte ma di solito si cita l'ultima botte perchè i cambi di legno non sono una cosa comune: non è una cosa facile farlo, ci sono tante variabili che solo l'esperienza può insegnare. Ho visto tanti buttar roba in sherry per poi dire "è in sherry, vale di più" peccato che fosse una pastrocchiata alla fine come prodotto, magari non cattivo ma si capisce quando qualcosa è costruito o è "naturale".

La domanda della doppia botte in un butt è un quesito che si pongono in tanti... per me non sarebbe più single cask, ma se ci si pensa anche prima di mettere in botte tutto il new make va nel vatting..
da CaskStrength mer nov 23, 2016 1:57 am
Grazie delle info, il tema "IB" è sempre molto interessante, soprattutto quando si riesce a "sbirciare" un pochino dietro le quinte... :ok:

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)